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Pace dentro, Mohamed Chabarik

Il protagonista dell’opera è una porzione di tronco di ulivo, albero custode di memoria affettiva e familiare per l’artista e metafora di pace universale. L’ulivo, attraverso l’applicazione di tessere di mosaico dorate e di marmo bianco, diventa un ponte tra la memoria del passato e la speranza di un futuro collettivo “sommerso dalla pace” (parole dell’artista).

Elementi materici e sensoriali

  • Tronco di legno di ulivo con forme morbide e un angolo sporgente sulla parte superiore tagliata
  • Odore naturale del legno di ulivo
  • Cavità decorata con tessere di mosaico in marmo bianco
  • Cavità decorata con tessere di mosaico dorato sul fondo e marmo bianco sulla parete
  • Fori naturali dei tarli e nodi del legno

Prima esplorazione

Iniziate l’esplorazione dell’opera con entrambe le mani, partendo dalla base posizionata sul piedistallo. Risalite lentamente la porzione di tronco, seguendone l’andamento naturale, fino a incontrare i numerosi fori lasciati dai tarli, alcuni nodi presenti nel legno ed una conca che lo percorre per circa due terzi della sua lunghezza.
Soffermatevi sulla differenza di superficie del legno d’ulivo: liscia e morbida dove è stato lavorato dall’artista, porosa e irregolare dove ha agito direttamente la natura.
Proseguendo verso la sommità dell’opera, raggiungerete un taglio orizzontale, che culmina in uno spigolo: un elemento in netto contrasto con la morbidezza del resto della scultura.
Il tronco custodisce al suo interno due cavità (o “luoghi”) che non si rivelano immediatamente al tatto.
Dallo spigolo acuto, portate le mani sulla parte posteriore dell’opera e fatele scendere lungo la sua superficie liscia quasi come una tavola. Lasciatevi guidare assecondandone il corso con la mano destra, che vi condurrà a una prima rientranza.
La seconda cavità, più profonda e articolata, si trova invece sul lato più vicino al vostro corpo.

Le cavità

Iniziate ora l’esplorazione della cavità posteriore: la leggera rientranza del legno vi porterà ad una superficie leggermente ruvida e circolare. Noterete delle tessere di mosaico: piccoli quadrotti irregolari di marmo bianco, disposti uno accanto all’altro con un andamento concentrico, a riempire completamente la superficie tonda della cavità.
Passate ora all’esplorazione dell’incavo frontale: le pareti della cavità (più strette a sinistra e più ampie a destra) presentano nuovamente le stesse tessere ruvide in marmo bianco incontrate nel retro.
Continuando, queste vi condurranno verso una superficie liscia e regolare, composta da tessere dorate, che creano un forte contrasto materico e visivo con quelle in marmo, più grezze e ruvide.